PORTOVENERE, IL SUO PIRATA E IL TESORO MAI RITROVATO 

06.01.2021


In un periodo in cui le gesta di corsari e marinai vengono preconfezionate al cinema in chiave hollywoodiana , e la cui ultima testimonianza è rappresentata da quel Jack Sparrow interpretato dal blasonato ed eclettico Jonny Deep, , in un secolo dove gli storiagrafi si sono evidentemente maggiormente interessati a celebrare le gesta di comandanti dai nomi e sopranomi più altisonanti , vi voglio presentare e descrivere il nostro corsaro "home made" : signore e signori ecco a voi Baccan Giobatta Cavacciuoli, padron marittimo in Portovenere, alias Bacicio corsao, alias Son Excellence Jean Baptiste De Cavisoli, Premier Comte de I'lle du Thin, universalmente conosciuto, o meglio, poco conosciuto, come Bacicio do Tin.

Fu temerario marinaio spezzino nato orfano di madre a Polverara nel 1786 e battezzato nel borgo di Porto Venere.

Cresciuto in una famiglia di marinai non propriamente dotati di fortune finanziarie ma che gli offrì gli strumenti necessari per fare dell'arte marinaresca un suo strumento di sussistenza, era una persona introversa, scorbutico, strano diremmo oggi , ma in fatto di navi e di mare fin dalla giovane età dimostrò decisamente di saperne più di chiunque altro: Conosceva ogni anfratto, centimetro di costa, ogni scoglio affiorante e non , ogni direzione di vento e ogni onda delle coste del Mar Tirreno e con le barche si fece le ossa lavorando con curiosità , intelligenza e costanza nei cantieri della zona.

Del personaggio, abbiamo solo un'immagine che ne riproduce fedelmente l'aspetto: un disegno a carboncino di piccolo formato, per mano di quell'artista eccezionale che fù Jacques-Louis David.

Bacicio condusse una vita breve ma intensa, tra battaglie navali, furti, ricchezza e miserie, di porto in porto, di locanda in locanda, tra storie d'amore e fantasia, viaggi con andate e ritorni alla scoperta della propria natura. Fu santificato o bistrattato a seconda di chi ne narrasse le irripetibili vicende, da eroe romantico, spericolato e coraggioso corsaro a spietato assassino.

Visse ai tempi di Napoleone, del quale fu fedele prima di mettersi in proprio e darsi alla pirateria diventando uno degli uomini più temuti di tutto il mar Mediterraneo. Navigò in lungo ed in largo per esso, dalla Spezia alle Baleari, dalle coste africane alla Palmaria, da Napoli alla Corsica, spingendosi addirittura fino al Mar Nero ad oriente e oltre le colonne d Ercole in aperto Oceano Atlantico ad occidente , combattendo tutte le navi che incontrava nella sua rotta e depredandole di ogni loro bene trasportato : frutta, verdure, bestiame, baccalà ed ogni altra cosa che servisse per dare supporto alle fregate impegnate a largo, rendendole oltremodo inoffensive.

Navigò assieme al Giastéma, un segantino spezzino che rimase suo fedele amico e compagno di ventura per il resto della vita a bordo del suo sciabecco chiamato Lanpo in virtù della sua ammirevole velocità in mare , un vascello composto da tre alberi a vele latine e due fiocchi per un totale di ben 700 metri quadrati di superficie velica, lungo una cinquantina di metri, 48 per l esattezza, armato di cannoni e carronate.

Il Lanpo affondò a largo di Portovenere, di fronte le scogliere delle Nere e delle Rosse in un violento scontro con la fregata inglese del contrammiraglio Boldman.

Poco tempo dopo Bacicio venne trovato e catturato dai Reali Carabinieri di Riccò del Golfo: fu subito incarcerato nelle prigioni di Genova con innumerevoli condanne: dalla truffa all'omicidio plurimo, strage, pirateria e decine di altri capi di accusa, persino spargimento di feci non autorizzate, tutti capi d accusa per cui a quei tempi era prevista la pena di morte.

Fu impiccato a Portovenere il 9 marzo del 1817. Aveva trentun anni. Il suo tesoro non fu mai ritrovato e chissà se all interno delle mura di qualche casa di Portovenere, forse sotto la pavimentazione di un vecchio carugio o in qualche angolo remoto dell Isola Palmaria o del Tino , non sia ancora conservato .

Chissà se qualche turista o qualche abitante odierno in questo momento ci starà camminando sopra, o magari tra incredulità gioia e meraviglia non lo trovasse : monete d oro , gioielli preziosi pietre e diamanti ed ogni altro oggetto di cui si è da sempre nutrita la fantasia

Ebbene Portovenere ormai conosciuta in tutto il mondo essa stessa come magnifico tesoro dell umanità, fatto di case alte strette e colorate, uniche , rare, preziose, di chiese, quella di San Pietro costruita sulla roccia che guarda le onde e sembra prepararsi per planare nel cielo come farebbe un gabbiano in cerca di libertà ,del suo castello imponente, protettivo dal quale si scorge un panorama mozzafiato di tutto quel mare solcato da Bacicio in tempi più remoti, ebbene Portovenere forse nasconde in qualche anfratto, magari uno di quelli conosciuti ben bene dal nostro eroe, un altro magnifico tesoro, più piccolo ma indubbiamente più misterioso ed affascinante : sta a voi, a noi, portarlo alla luce... chissà ...   

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